Novità negli studi di settore, saranno regionali e ci saranno interventi correttivi per la crisi

Importanti novità nell'ambito degli studi di settore con la manovra correttiva estiva. Lo ha comunicato l'Agenzia delle entrate con una nuova circolare. Innanzitutto e' previsto in caso di controllo tributario che faranno fede gli studi di settore solo se pubblicati nella Gazzetta Ufficiale prima della scadenza del periodo d'imposta cui si riferisce l'accertamento. A partire dal 2009, gli studi devono approdare in Gazzetta Ufficiale entro il 30 settembre dell'anno di entrata in vigore.

Istituzione degli uffici chiamati "causa crisi" e creati nuovi indicatori di normalità economica, che fanno parte integrante della seconda tranche di studi sottoposta a revisione, sui correttivi anti-crisi e sulle novità di modelli e Gerico 2009.

Entro la fine del 2013 inoltre partirà l'elaborazione degli studi di settore su base regionale e locale . La loro predisposizione deve tenere conto delle differenze che possono evidenziarsi a livello territoriale, in termini di prezzi e tariffe, nelle prestazioni di servizi e nelle cessioni di beni, con un occhio di riguardo ai modelli organizzativi che caratterizzano la specifica attività economica. Inoltre, secondo le linee operative dettate dal decreto Mef del 19 maggio scorso, i Comuni entrano in campo attivamente nella predisposizione dei nuovi studi, guadagnandosi un posto in prima linea sia all'interno della Commissione degli esperti che negli Osservatori regionali.

I quattro interventi correttivi, sottoposti al vaglio della Commissione degli esperti e introdotti dal decreto Mef del 19 maggio scorso, integrano gli studi di settore, rimodellandoli sulla base della crisi (solo per il 2008). La revisione congiunturale degli studi, infatti, li rende sensibili al rialzo dei costi delle materie prime e del carburante, alla presenza di rimanenze di magazzino tendenzialmente più alte per la riduzione delle vendite, al calo dei margini di redditività registrati nelle diverse attività economica. Le quattro tipologie di interventi anticrisi sono tagliati su queste variabili e riguardano: correttivi relativi al costo delle materie prime, al costo del carburante, al credito d'imposta per caro petrolio e al familiare che svolge esclusivamente attività di segreteria; interventi sugli indicatori di normalità economica, con una rimodulazione dei valori soglia; correttivi congiunturali di settore legati alla riduzione dei margini di redditività; correttivi congiunturali individuali collegati alla contrazione dei ricavi.